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Top Manager Reputation Ottobre 2018: Urbano Cairo guida la classifica dei 100 con la migliore reputazione

05 novembre 2018

Essere in prima linea sulle questioni dirimenti in Italia e fornire ricette concrete per uscire dallo stallo internazionale, appare essere il leit motiv per molti top manager, che hanno colto benissimo come il quadro socio-economico generale incida sulla reputazione dei singoli, quando si è alla guida delle aziende più importanti di un Paese.

La classifica Top Manager Reputation, l’Osservatorio permanente di Reputation Science che monitora la reputazione online delle figure apicali delle principali aziende italiane, vede al primo posto Urbano Cairo con un punteggio di 80,22 su 100, in crescita di 3,15 punti. In particolare l’incremento della raccolta pubblicitaria di La7 ha colpito gli analisti e ha fatto da volano al titolo di Cairo Communication, riflettendosi molto positivamente sulla reputazione dell’imprenditore.

Dall’editoria passiamo al settore dell’energia con Francesco Starace, AD di Enel, che segue in seconda posizione con un punteggio di 67,65. L’identità digitale del manager è ormai da tempo legata alla sostenibilità e nell’ultimo periodo alla “e-mobility revolution” di cui Enel è protagonista. Starace cavalca la rivoluzione evidenziando il vantaggio dell’Italia, che ha già una rete completamente digitalizzata. L’energia sta assistendo alla crescita costante di un altro manager, Marco Alverà, CEO di Snam, che scala la classifica di due posizioni e raggiunge il nono posto con 54,76 punti (+1.35) grazie a un bond da 600 milioni andato a ruba e alla spinta sulle intese con Cina ed Europa. Una narrazione incentrata sulla solidità e sull’essere garanzia di continuità ha consentito a John Elkann di assicurarsi il terzo posto con 64,29 punti, grazie alla gestione equilibrata di un evento estremamente delicato come la scomparsa di Marchionne. Nel settore finanziario registriamo la crescita di Carlo Messina, AD di Intesa Sanpaolo, che raggiunge la quinta posizione con 57,47 punti. In un momento non facile per il settore bancario dato dall’instabilità dell’Italia sui mercati, il manager si espone evidenziando la necessità di ridurre il debito e investire nella crescita del Paese. Eventi rilevanti, quali la presenza di Intesa Sanpaolo come unica banca italiana nel Dow Jones Sustainability Index e decisioni importanti, quali la disponibilità di Intesa a cancellare i mutui nella zona del Ponte Morandi, hanno un impatto molto positivo sulla sua reputazione. L’ingresso nell’indice mondiale della sostenibilità fa bene anche alla reputazione di Philippe Donnet, AD di Assicurazioni Generali, che arriva all’ottavo posto con 55,72 punti e in un’intervista a Fortune anticipa la nuova fase di sviluppo che il Gruppo vivrà grazie al nuovo piano triennale. Passiamo al settore industriale e in decima posizione con 54,66 (+1,22) punti troviamo Alberto Bombassei, Presidente di Brembo, che a margine del Forum Ambrosetti si è definito “il paladino dell’industria 4.0”, sottolineando il suo impegno per importare l’innovazione tecnologica digitale nell’industria italiana e il desiderio che la politica sostenga questa rotta. Registriamo una performance positiva anche nel settore infrastrutture con Giuseppe Bono, AD di Fincantieri, che totalizza 52,14 punti e sale in dodicesima posizione, anche grazie alla proposta di ricostruire il ponte di Genova.

Entra in top 15 Matteo Del Fante, AD di Poste Italiane, che guadagna due posizioni e conquista il quattordicesimo posto con 51,28 punti, grazie ad obiettivi ambiziosi come la leadership nei prodotti finanziari e assicurativi venduti allo sportello, 10mila nuove assunzioni e la promessa di non chiudere nei comuni con meno di 5mila abitanti. Guardando la classifica globale dei 100, consultabile su www.topmanagers.it, Tiziano Onesti, Presidente di Trenitalia e di Aeroporti di Puglia, è il manager che ha avuto l’incremento maggiore guadagnando 11 posizioni e arrivando al ventitreesimo posto con 49,50 punti, grazie soprattutto al successo del traffico internazionale degli aeroporti di Bari e Brindisi.

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